lunedì 17 settembre 2012

A proposito di andazzi sbagliati

Il buonismo, il perbenismo. Tutti quegli ismi che già fanno intuire che non si parli di persone veramente buone, veramente per bene. Non a caso c'è quell'ismo alla fine.
Mi capita spesso su FB di inveire nella mia bacheca - e sottolineo nella mia, non in quelle di altri avventori del social media - contro cacciatori, torturatori di animali (e di bambini e di donne e di...), vivisettori, macellai, onnivori, e tutta l'allegra brigata di buontemponi assetati di sangue.
Qui dalle mie parti, Roma e dintorni, uno degli accidenti più comuni che si sente lanciare dalla gente comune è il classico Ma và a morì ammazzato.
Beh, io non faccio altro che riproporre in chiave moderna questo accidenti effettivamente un po' vintage a tutta una serie di persone che provocano danni e morte e sofferenza ad altri esseri viventi con cognizione di causa.
Dalla mamma amorevole che nutre il pargolo col prosciuttino, all'amica amante del sushi che-fa-così-chic, al cacciatore che si è sparato sul piede da solo (echediolabbiaingloria), al collega che non riesce proprio a fare a meno del pollastro a pranzo, al vivisettore che apre lo stomaco a un gattino vivo, e via via a tutti gli altri torturatori sotto mentite spoglie di gente per bene.

Ma ecco che subito, su FB, escono fuori come funghi dopo la pioggia i Censori. Coloro i quali, pur menando una vita corrotta da violenza quotidiana, divorando le carni di animali terrestri o acquatici trucidati tra mille sofferenze o vestendone le pelli o foraggiando aziende che testano con estrema violenza i loro prodotti, saltano subito all'impiedi additando come comportamento inaccettabile l'aver mandato a morì ammazzato il primo che mi viene in mente, và, il cacciatore.
A quel punto inizia a perpetuarsi quel trito copione che vede in primo luogo nominare Gandhi come nume protettore, facendo notare quanto ci si stia discostando da questo grande uomo. E hai voglia a spiegare che io non sono Gandhi, che pur ammirandolo sconfinatamente (idolo della mia adolescenza e uno dei fautori del mia scelta vegetariana all'epoca) non ho mai preteso di imitarlo in alcun modo. E hai voglia a spiegare che quando scelsi di diventare prima vegetariana e poi vegan non pensavo di dover cambiare carattere e vestire un saio, dispensando saggi sorrisi e aforismi zen a destra e a manca. 


E hai voglia a spiegare che le parole dettate dalla mia esasperazione di fronte a scene di inusitata violenza contro gli esseri viventi non umani che ogni santo giorno  capitano sotto i miei occhi, le parole - dicevo - non uccidono, mentre quello che fanno i Censori - e ovviamente i bersagli delle mie maledizioni - tutti i giorni è condonare uccisioni REALI.

Li sento come una sorta di coro greco in sottofondo, tutti lì che bofonchiano No No così non si fa, un conto è dire che si è vegetariani e un conto è tirare gli accidenti. Non bisogna odiare.
L'ultimo mi ha scritto Io sono quasi integralmente vegetariano, ma mi sembra che tu stia prendendo una strada integralista sbagliata.
Analizziamo questa frase. Intanto, quel "quasi" mi lascia interdetta. Cosa significa? Ogni tanto un pescetto lo ammazzo, tanto ce ne sono tanti? Se capita, un uccello o un mammifero finiscono nel piatto, ma che fa? Non sono individui gli animali, sono massa, sono numero, uno più o meno che fa? Rimaniamo dunque in pieno antropocentrismo, senza nessuna seppur vaga intuizione circa la natura paritaria di tutti gli esseri viventi su questa terra. Antispecismo, questo sconosciuto. Ci vuole d'altronde un notevole coraggio, per come siamo cresciuti, ad ammettere che la nostra vita non vale necessariamente più di quella di un gabbiano. La portata rivoluzionaria di questo assunto è talmente destabilizzante che le masse non sono in grado, ammettiamolo con sincerità, di metabolizzarla.


Ancora, "sembra che stia prendendo una strada integralista sbagliata". Prima di tutto, non essendo io di primo pelo e avendo smesso i panni da teen ager da diversi anni, diciamo che con l'età non posso che peggiorare. Questa è la cattiva notizia. Probabilmente morirò con un accidenti sulle labbra tirato a qualcuno, chissà, forse al vicino di casa che sta bruciando la carcassa di un povero vitello sul suo immondo barbecue. E' solo un ipotesi. E ci sono morti un po' peggiori, come cantava da giovane Guccini. L'importante è che la morte mi colga viva (M. Marchesi).

Integralista. Come spesso ripeto qui e altrove, ormai è noto,  alla parola "integralista"  io recepisco a mo' di automatismo - non essendo usa a metter bombe e bombette sotto la sedia di nessuno -  il termine "coerente" e credo sia il più bel complimento che possa ricevere. 
Tutta la mia vita è stata improntata, da che ero ragazzina, alla ricerca di qualcosa che io identificavo come "diventare sempre più buona" (testuali parole prese dai miei diari dell'epoca), nel senso che non avevo ambizioni di diventare chessòio dirigente d'azienda o stilista, volevo qualcosa di più, come vivere in sintonia con me stessa e i miei ideali, non sapevo ancora bene quali.

l'ho letto, carino...

Se a 15 anni mi avessero detto che da adulta sarei stata  tacciata di eccesso di coerenza in materia di non-violenza, di non condonare senza se e senza ma ogni forma di sopruso su esseri viventi indifesi (ripeto, non solo animali, ma bambini, donne...), beh, ragazzi, ci avrei messo la firma. Smettere di essere mediocre, credere e mettere in pratica quotidianamente i tuoi ideali: il sogno di ogni adolescente sano. A meno che non si  riferisca il tutto all'andare al Roxy Bar e vivere una vita spericolata, unico ideale pippare cocaina, naturalmente. Meglio specificare: sogno di ogni adolescente sano, colto, empatico, consapevole, portato all'introspezione.

Ma veniamo all'aggettivo finale della frase dell'amico su FB: "sbagliata", "strada integralista sbagliata".
Vi rendete tutti conto che giusto o sbagliato siano termini del tutto soggettivi, vero?
Cosa è giusto, cosa è sbagliato.
Per me è sbagliato tutto ciò che comporta una violenta invasione sulla vita di altri. Da qui si evince che è sbagliato che il prete violenti i bambini dell'oratorio, che lo scannatore tagli la gola al maialino, che il violentatore strazi la ragazza, che l'omicida  uccida, che il cacciatore fermi il volo degli uccelli o la corsa di una lepre, etc.etc.etc.

E' giusto - per me - vivere cercando di essere meno invasivi possibile, di nuocere il meno possibile agli sventurati nostri compagni di pianeta, di essere empatici e compassionevoli nei confronti di chi soffre.
Essere compassionevoli nei confronti di chi attua violenze, no, non è giusto, a meno che ci si riferisca per propria scelta esistenziale a una qualche dottrina religiosa, ergo si porge l'altra guancia e compagnia bella.

Che una persona mi venga a dire che sto prendendo un andazzo sbagliato francamente non riesce a non farmi sorridere, con un sorriso - questo sì - di compassione, come a dire Perdonatelo, perchè non sa quello  che dice. Probabilmente è così inconsapevole, così privo di empatia "militante", che non gli si può neanche fare una colpa.
Certo, alla lunga stanca sentire fregnacce

14 commenti:

Rita ha detto...

Beh, consolati, a me una volta hanno detto: "ma ora come mai ti sarebbe venuta questa mania?"
Dunque l'antispecismo è una mania (oltre che un andazzo sbagliato!) :-D

Conviene riderci su, non sprecare energie per rispondere a certa gente.

Che bello che il tuo ideale di ragazzina era "diventare sempre più buona", beh, direi che ci sei riuscita, hai abbracciato una vita nonviolenta nel rispetto di tutte le specie.
Alla faccia di quelli che citano Gandhi... ma si limitano a citarlo e basta. Che poi, come ha detto pure Steve Best, la nonviolenza implica comunque un'azione per lottare contro la violenza istituzionalizzata e non, mica è pacifismo buonista.

Claudio ha detto...

Che poi qui pare che dire "te pijasse 'n colpo" e andare in giro ad ammazzare sul serio sono la stessa cosa.
Quello squarta un cinghiale, io gli auguro la morte, e il violento so' io.
Se io, nel chiuso della mia abitazione, mentre faccio colazione, mi limito a sognare il male di quello che mi sta sul cazzo, e lui fa lo stesso con me in modo del tutto innocuo, senza che nessuno dei due vada effettivamente dall'altro armi in pugno a farlo fuori, che male c'è?
E mo' pure le mere fantasie cruente sono violenza?
Questa è solo una paraculata retorica per sviare l'attenzione da chi la violenza la pratica sul serio e creare artatamente confusione sul concetto stesso di violenza, a tutto vantaggio dei violenti e del sistema violento. "Se auguri la morte sei come quello che ammazza". Col cazzo! Io parlo e basta, quello ammazza sul serio.

Renata ha detto...

Il "non fare agli altri cio' che non vorresti fosse fatto a te" pare ormai passato di moda o forse non lo e' manco mai stato..

Fossimo tutti quanti un po' piu'
cristiani e un bel po' meno cattolici sarebbe proprio tutto un altro mondo.

A me hanno dato dell'estremista non tanto perche' ho eliminato la carne ma perche' non mangio NEPPURE latte uova miele..che poi mi fa (quasi) ridere che la causa animalista venga immancabilmente ridotta al cosa si mangia o meno.

Ariel ha detto...

è la solita vecchia storia: si indica la luna e la gente si sofferma sul dito e non sulla luna

quel dito è storto, è sporco, poteva essere messo meglio, poteva essere come il dito di Gandhi, etc.etc.

ma invece focalizzare l'attenzione sulla luna? i Censori si preoccupano più dei modi che non della sostanza, e mentre lo fanno spesso hanno in bocca il sapore del sangue

Anonimo ha detto...

tu che hai pensieri di violenza vieni etichettato in maniera peggiore di chi la violenza la pratica quotidianamente.
Così facendo, chi ti indica come violento si sente superiore perchè lui sì che ama, che vuole bene agli altri. E poi si ciba di sofferenza. Ma che c'entra, ti direbbe il personaggio in questione.

"quasi integralmente" come espressione però è meravigliosa. Noi umani riusciamo ad inventarci delle cazzate stratosferiche.

Ultima cosa: vorrei ricordare a tutte le dispensatrici e ai dispensatori di amore, che i sentimenti sono anche altri. E tra questi c'è l'odio. Sbandierare in giro che "io non odio nessuno" e "l'odio è sbagliato" è un'immane cazzata. E' un sentimento come un altro e fa parte di noi.
Altrimenti potreste correre il rischio di passare come quelle pazze che augurano "buona vita" a tutti. Non vorrei mai....

Ale

Riccardo ha detto...

A)Se vedo una macchina schiantata su un palo il sabato sera perché l'imbecille che la guidava era sotto droghe o alcol - gioisco perché poteva ammazzare una famiglia innocente in un frontale.
B)Se vedo il bancone del macellaio mi viene una gran pena per i poveri animali squartati e vorrei che i clienti presenti e tutta la filiera della carne se ne andassero a morì ammazzati.
C)Se vedo un pedofilo che crepa sotto un rullo compressore gioisco così come se succedesse ad un violentatore.
Mahatma, dove sbaglio? Illuminami.

Daniele ha detto...

Ottimo articolo. Solo un critica, o forse un complimento: l'analogia con il vaffanculismo di Grillo. Anni fa scrisse un post in cui rivendicava qualcosa di simile. Un altro ottimo post. Bye

Ariel ha detto...

non sono grillina, ma scherzando poc'anzi con un amico che lo è gli dicevo proprio questo: non è che stia diventando la beppagrilla del settore? e se organizzassi un V day ad hoc?

sei stato dunque profetico

Unknown ha detto...

Amare gli animali e non cibarsene e' un vento che nessuno potra' mai fermare. Ti puoi coprire o nascondere ma stanne certo prima o poi ti sferzera'. I giovani sono molto sensibili e sono la nostra speranza. E' a loro che va' rivolto il messaggio vegan. E' il campo dove dobbiamo seminare.

Renata ha detto...

Che poi non vedo cosa ci sia di cosi' orrendo nell'augurare la stessa sorte ad una persona che sta commettendo un abuso nei confronti di un altro essere vivente..
Si, insomma, se trovo ingiusto che il cacciatore spari ad un animale selvatico, magari privando una cucciolata di cinghiali della propria madre, perche' non dovrei augurare la stessa sorte a lui e ai suoi figli?
Non e' vendetta, ma dimostrazione.
Ti dimostro, ammesso che il mio accidenti vada a segno, che la cosa che stai facendo e' ingiusta perche' provoca sofferenza.
D'altra parte se non ci arrivi da solo a capirlo e' giusto che ti si spieghi bene, con un esempio pratico, no?

Ariel ha detto...

tra l'altro, credo che chi se la piglia così tanto per i miei accidenti inviati suppone che io abbia dei poteri paranormali e che effettivamente ogni volta che tiro una maledizione arrivi puntuale a destinazione

se no non mi spiego tanta acrimonia, il dire che "ho uno zio cacciatore che è tanto una brava persona"
forse me lo vogliono raccomandare? come a dire, almeno lui non lo maledire che se poi si sente male me la prendo con te?

(°°)

Renata ha detto...

....il VegaNatema....

Ariel ha detto...

esatto, quello!

irenesonoio ha detto...

il fatto è che purtroppo per questi individui i paragoni non sono calzanti... non oseremo mettere sullo stesso piano la loro sofferenza e quella degli animali non umani?!
...accidenti a loro e a chi ni 'oce 'r pane !!!